«AHÍ Y ACÁ ES RAZÓN HACER MÁS FIESTA
A SAN LORENZO QUE EN OTRA»
Il 10 agosto 1557, giorno di san Lorenzo, è una data epocale per il regno di Spagna e per il ducato di Savoia. Il duca Emanuele Filiberto di Savoia, alla testa delle truppe spagnole in qualità di governatore dei Paesi Bassi spagnoli per conto del cugino Filippo II, vince la storica battaglia di San Quintino (Saint-Quentin, nelle Fiandre), sbaragliando le truppe francesi e segnando la fine delle Guerre d'Italia del XVI secolo. L'abilità militare dimostrata da Emanuele Filiberto viene riconosciuta dalla successiva pace di Cateau-Cambrésis (1559), che restituisce al Duca il controllo di gran parte del Piemonte, sottraendolo al dominio della Francia, che ne aveva fatto una sua provincia fin dal 1536. Così, Emanuele Filiberto -fino a quel momento duca senza stato- entra trionfalmente a Torino, dal 1563 nuova capitale del Ducato.
È l'inizio di una politica di avvicinamento del Ducato di Savoia al Regno di Spagna, che culmina con il matrimonio tra il figlio di Emanuele Filiberto, Carlo Emanuele I, e la figlia di Filippo II, Catalina Micaela, celebrato a Zaragoza nel 1585. I neo-sposi decidono di fare il loro ingresso in pompa magna a Torino proprio il 10 agosto, una scelta che incontra il favore dello stesso Filippo II, che scrive alla figlia parole d'elogio: «en buen día entrasteis ahí, pues ahí y acá es razón hacer más fiesta a San Lorenzo que en otra por haber sido vuestro suegro el que venció la batalla en su día» (scopri di più su questa storia ascoltando il podcast su Catalina Micaela!).
Come ringraziamento per la vittoria di San Quintino, entrambi i sovrani si impegnarono a consacrare una chiesa a San Lorenzo. Il sovrano spagnolo, in realtà, dedica al santo ben di più di una chiesa. Filippo II, infatti fa costruire un grandioso edificio fuori Madrid da adibire in parte a residenza, in parte a monastero dedicato a San Lorenzo: El Escorial. Emanuele Filiberto, invece, dedica a San Lorenzo l'antica cappella ducale preesistente, ampliata un secolo dopo prima da Ascanio Vitozzi e poi da Guarino Guarini, che ne conferisce l'aspetto barocco attuale. Ancora oggi, la Real Chiesa di San Lorenzo, collocata nel cuore di Torino, all'ingresso della piazzetta antistante al Palazzo Reale, ricorda l'antico e profondo legame tra la Spagna di Filippo II e il Ducato di Savoia.
Il monastero di San Lorenzo de El Escorial
Sala della battaglia di San Quintino, Monastero di San Lorenzo de El Escorial
La cupola di Guarini,
Real Chiesa di San Lorenzo, Torino